La presenza di amianto all'interno degli edifici, spesso utilizzato come materiale da costruzione, continua a rappresentare un rischio sanitario concreto per la salute. In Italia, l'uso di amianto è vietato da oltre trent'anni, con divieti anche di estrazione e commercializzazione, ma permangono molte coperture contaminate. Ecco perché è diventato imperativo procedere con la bonificadei siti ancora contaminati. In molte aree della Toscana e delle regioni limitrofe, dove è ancora diffusa la presenza di coperture in eternit, la sostituzione con pannelli fotovoltaici rappresenta una soluzione vantaggiosa e sostenibile.
Nel 2025, il Decreto FER X Transitorio introduce misure incentivanti per questi interventi, tra cui una maggiorazione della tariffa fino a 27 €/MWh, accesso prioritario ai bandi pubblici e una finestra temporale estesa fino a 24 mesi per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico.
Tali incentivi, cumulabili con altre agevolazioni come il Bando ISI INAIL, sono accessibili a imprese e privati, ma richiedono l’intervento di ditte specializzate e di attuare interventi conformi alle normative per garantire sicurezza e sostenibilità.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico nel 2025.
TL;DR - In breve
- La sostituzione dell’amianto con impianti fotovoltaici rappresenta oggi una soluzione sostenibile, sicura e incentivata, sia per imprese che per privati.
- Rimuovere l’amianto richiede l’intervento di ditte certificate, una perizia tecnica e un Piano di Bonifica validato dall’ATS.
- Nel 2025, il Decreto FER X Transitorio premia gli impianti installati al posto dell’eternit con una maggiorazione tariffaria di +27 €/MWh, corsia preferenziale nei bandi e tempi estesi per l’installazione.
- Le imprese possono accedere al Bando ISI INAIL, con contributi a fondo perduto fino al 65% delle spese, incluso impianto fotovoltaico post-bonifica.
- I privati possono beneficiare della detrazione del 36% per interventi edilizi che includono la rimozione dell’amianto.
- Alcune Regioni o Ministeri possono attivare ulteriori incentivi tramite crediti di impostafino al 65%, se destinati alla sicurezza ambientale o alla bonifica.
Smaltimento dell’amianto: come funziona
Intraprendere il processo di smaltimento dell'amianto richiede una serie di passaggi fondamentali, mirati a garantire la sicurezza e il rispetto delle normative vigenti. Il percorso inizia con un sopralluogo e un preventivo forniti da una ditta specializzata, seguiti dalla valutazione del livello di degradazione dell'amianto e dell'annessa minaccia.
L'iter normativo che ha portato al divieto dell'amianto è complesso e ha avuto inizio nel 1986 con un'ordinanza ministeriale. La Legge 257 del 1992 è stata cruciale e, oltre a imporre il divieto di utilizzo dell'amianto, ha stabilito misure di sostegno per lavoratori e aziende coinvolte nella sua produzione e ha reso obbligatoria la bonifica dei siti pericolosi. Successivamente, il Decreto Ministeriale del 1994 ha delineato metodi di rimozione, incapsulamento e confinamento dell'amianto.
Prima di avviare la bonifica, è essenziale redigere una perizia accurata per valutare le modalità di intervento e garantire la sicurezza del sito. La perizia per la bonifica dell’amianto si concentra sulla valutazione del deterioramento del manufatto, determinando il numero di tecnici necessari, il tipo di intervento richiesto, le dimensioni dei materiali da rimuovere e le misure di sicurezza dell'edificio. Va sottolineato che l'amianto non è l'unica sostanza nociva, e la perizia può coinvolgere altri materiali pericolosi come il piombo nelle vernici, i PAK, gli IPA e i PCB.
La valutazione della bonifica dipende dalle condizioni del manufatto, che possono essere classificate in tre categorie:
- materiali integri non suscettibili al danneggiamento
- materiali integri suscettibili al danneggiamento
- materiali danneggiati con segni di deterioramento
Successivamente, viene presentato il Piano di Lavoro all'Agenzia di Tutela della Salute competente, in ottemperanza alle Linee Guida aggiornate del Ministero della Salute (circolare n. 4677/2024), seguito dall'elaborazione del Piano Operativo di Sicurezza e di Coordinamento.
Per mettere in sicurezza il cantiere, vengono adottate misure quali l'installazione di parapetti, ponteggi, reti anti-caduta, e altro ancora. L'amianto viene quindi trasportato immediatamente in una discarica autorizzata, con tracciabilità digitale del rifiuto attraverso il sistema RENTRI (Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti), obbligatorio dal 2024 per le imprese. Segue il rilascio della documentazione ufficiale che attesta l'avvenuto smaltimento. Una rassegna periodica dello stato della copertura è programmata per garantire la manutenzione ordinaria.
Bonus e incentivi per la rimozione dell’amianto: guida per aziende e privati
Le agevolazioni fiscali previste per lo smaltimento dell’amianto nel 2025 variano in base al tipo di beneficiario e possono essere cumulate con altri incentivi, rendendo particolarmente conveniente la bonifica delle coperture in eternit seguita dall’installazione di impianti fotovoltaici.
Bando ISI INAIL 2025: contributi fino al 65% per le imprese
Nel 2024, il Bando ISI INAIL si era già confermato come una delle principali misure a sostegno della sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare attenzione alla bonifica dell’amianto e alla prevenzione dei rischi ambientali. Anche nel 2025 il bando è stato rinnovato, mantenendo un contributo a fondo perduto pari al 65% della spesa ammissibile, fino a un massimo di 130.000 euro per interventi di bonifica da amianto e fino a 200.000 euro di spesa complessiva agevolabile.
L’edizione 2025 del bando, attiva ufficialmente dal 14 aprile al 30 maggio 2025, prevede che le aziende presentino le domande esclusivamente tramite la piattaforma online messa a disposizione da INAIL.
Una volta chiusa la fase di compilazione delle domande, le imprese ammesse potranno partecipare alla fase di invio telematico tramite “click day”, la cui data ufficiale è stata comunicata da INAIL con apposito avviso e fissata al 19 giugno 2025. Questa modalità di assegnazione implica che le risorse verranno concesse in base all’ordine cronologico di invio delle richieste, a parità di requisiti.
Il Bando ISI INAIL 2025 copre diverse tipologie di spesa, tra cui:
- Rimozione e smaltimento dell’amianto,
- Installazione di impianti fotovoltaici in sostituzione delle coperture bonificate;
- Redazione del progetto tecnico dell’intervento;
- Costi per la sicurezza, inclusi il coordinamento e la gestione del cantiere;
- Spese per la certificazione finale e altri adempimenti tecnico-amministrativi.
Infine, una volta approvata la graduatoria definitiva, le aziende selezionate avranno 12 mesi di tempo per completare gli interventi previsti. Si tratta quindi di un’opportunità concreta per tutte quelle realtà industriali e agricole che vogliono liberarsi definitivamente dell’amianto, investire in sostenibilità e migliorare le proprie performance energetiche.
Chi non ha partecipato alla finestra 2025 dovrà attendere l’annuncio della prossima edizione del bando. Tuttavia, è possibile iniziare fin da subito a preparare progetti e documentazione, così da non perdere la possibilità di accesso agli incentivi futuri.
Bonus amianto per privati nel 2025: detrazione del 36%
Negli anni precedenti, i privati cittadini hanno potuto beneficiare di agevolazioni fiscali importanti per la rimozione dell’amianto grazie al Bonus Ristrutturazioni, con una detrazione IRPEF del 50%. Tuttavia, nel 2025 lo scenario è parzialmente cambiato: il Bonus Ristrutturazioni è stato confermato, ma la detrazione per gli interventi specifici di bonifica amianto è scesa al 36%, mantenendo però un tetto massimo di spesa agevolabile pari a 48.000 euro per unità immobiliare.
Questo incentivo consente ai proprietari di immobili contenenti amianto (ad esempio tetti in eternit, canne fumarie, rivestimenti interni o pavimentazioni vinil-amianto) di ottenere un risparmio fiscale distribuito su 10 anni nella dichiarazione dei redditi. È una misura che, pur ridotta rispetto al passato, continua a rappresentare un supporto concreto per i cittadini che desiderano bonificare le proprie abitazioni nel rispetto della normativa vigente.
Per rientrare nell’agevolazione, l’intervento deve:
- Essere effettuato su immobili residenziali o pertinenze registrate al catasto;
- Includere la rimozione e smaltimento dell’amianto secondo le modalità previste dalla legge;
- Essere accompagnato da regolare fatturazione elettronica e pagamento tracciabile (bonifico parlante);
- Rientrare tra i lavori edilizi per i quali è richiesto il titolo abilitativo se previsto;
- Essere eseguito da ditte specializzate e iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
La detrazione del 36% è compatibile con l’installazione di impianti fotovoltaici, purché l’intervento venga effettuato contestualmente alla rimozione dell’amianto da coperture o manufatti, nell’ambito delle agevolazioni previste dal Bonus Ristrutturazioni.
Nel complesso, il Bonus amianto 2025 rappresenta ancora un'opportunità utile per i privati cittadini che desiderano rimuovere materiali pericolosi e riqualificare il proprio patrimonio immobiliare, anche in ottica di risparmio energetico.
Credito di imposta per smaltimento amianto: quando si può richiedere
Negli anni passati, il credito d'imposta per la bonifica dell’amianto è stato uno strumento molto utile per incentivare interventi di messa in sicurezza ambientale. Anche nel 2025, resta attivabile solo in presenza di specifici bandi regionali, settoriali o ministeriali, generalmente promossi nell’ambito di programmi ambientali o di transizione ecologica.
Questo incentivo può coprire fino al 65% delle spese sostenute, ed è particolarmente indicato per interventi di rimozione dell’amianto su immobili aziendali, agricoli o pubblici. Può includere non solo la bonifica in sé, ma anche spese accessorie come i costi di smaltimento, le perizie tecniche e gli oneri di sicurezza.
Nel 2025, l’accesso al credito di imposta è riservato a:
- Persone fisiche, se coinvolte in interventi su immobili strumentali o produttivi
- Imprese di ogni settore, in particolare quelle con progetti di efficientamento energetico o sostenibilità ambientale
- Enti pubblici e privati, comprese cooperative, consorzi e fondazioni
Tuttavia, non è prevista un’agevolazione automatica a livello nazionale: occorre monitorare le iniziative locali o settoriali per sapere quando e come presentare domanda.
Per chi intende abbinare la rimozione dell’amianto con l’installazione di impianti fotovoltaici, è importante valutare quale forma di incentivo risulti più vantaggiosa tra credito di imposta, detrazione IRPEF o contributo diretto (come il Bando ISI INAIL), evitando sovrapposizioni non ammesse dai regolamenti di cumulabilità.
Decreto FER X Transitorio: incentivi maggiorati per chi rimuove l’amianto
Nel 2025, il Decreto FER X Transitorio rappresenta una delle principali leve per promuovere la sostituzione delle coperture in amianto con impianti fotovoltaici di nuova costruzione. Il provvedimento si rivolge a impianti realizzati in sostituzione di tetti contenenti eternit o amianto, offrendo vantaggi economici e procedurali molto concreti per le imprese.
In particolare, il decreto prevede:
- Maggiorazione della tariffa incentivante pari a +27 €/MWh rispetto alla tariffa base, applicabile a impianti fotovoltaici installati dopo la bonifica dell’amianto;
- Corsia preferenziale nelle graduatorie dei bandi pubblici, aumentando la probabilità di accedere ai finanziamenti;
- Proroga dei tempi di realizzazione, con fino a 24 mesi di tempo per completare l’impianto e metterlo in esercizio (anziché i 18 mesi standard);
- Compatibilità con altri incentivi, entro i limiti di cumulabilità previsti (es. detrazioni fiscali o contributi in conto capitale entro il 40%).
Questo meccanismo si affianca al Bando ISI INAIL e ad altre misure locali, creando un’opportunità strategica per le aziende che vogliono:
- Bonificare coperture obsolete e pericolose;
- Installare impianti fotovoltaici in ottica di autoproduzione;
- Ridurre i costi energetici e migliorare il bilancio di sostenibilità aziendale.
È importante ricordare che il FER X Transitorio è valido fino al 31 dicembre 2025, oppure fino al raggiungimento del contingente massimo di 3 GW per impianti ≤1 MW.
Domande Frequenti (FAQ)
Quali incentivi esistono nel 2025 per la sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico?
Nel 2025 puoi contare sul Bando ISI INAIL (fino al 65% a fondo perduto), sugli incentivi FER X (+27 €/MWh) e sulla detrazione IRPEF del 36% per i privati.
È possibile installare un impianto fotovoltaico dopo la rimozione dell’amianto?
Sì. È una delle soluzioni più vantaggiose nel 2025 grazie agli incentivi cumulabili che promuovono sicurezza e sostenibilità.
Chi può accedere agli incentivi per la bonifica dell’amianto?
Imprese di ogni settore, privati cittadini e aziende agricole, a patto che rispettino i requisiti dei bandi attivi.