Nel panorama aziendale del 2025, continuano a cambiare le regole per l'adozione del fotovoltaico e le sue implicazioni fiscali. L’ammortamento agevolato è ancora applicabile? Quali incentivi possono sfruttare oggi le imprese che investono in energia solare? Scopriamolo insieme, esplorando le soluzioni disponibili per accompagnare le aziende verso una transizione energetica sempre più sostenibile.
TL;DR – In breve
- Nel 2025 le imprese possono ancora ammortizzare gli impianti fotovoltaici tramite aliquote standard: 4% per beni immobili e 9% per beni mobili
- Il super ammortamento (130%) è terminato nel 2019 e non è più attivo.
- Oggi esistono altri incentivi fiscali, tra cui il credito d’imposta del piano Transizione 5.0, pensato per chi investe in tecnologie green e digitali.
- Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) offrono vantaggi economici interessanti, anche per aziende senza impianti propri.
- Anche senza incentivi, installare un impianto fotovoltaico può essere vantaggioso grazie all’autoproduzione e ai risparmi in bolletta.
Detrazioni fiscali per aziende: evoluzione delle agevolazioni fiscali
Fino al termine del 2019, il super-ammortamento al 130% rappresentava un meccanismo favorevole per il settore fotovoltaico, in cui lo Stato si impegnava a restituire alle aziende il 130% della spesa sostenuta nell’installazione di impianti fotovoltaici nell’arco di 11 anni.
I requisiti per beneficiare dell’ammortamento aziendale per il fotovoltaico erano precisi: versare il 20% della spesa entro il 31 dicembre 2019, limitare la spesa a un massimo di 2,5 milioni di euro e avere reddito d’impresa o essere una persona fisica con attività sotto regime di vantaggio. Inoltre, l’acquisto poteva riguardare beni ceduti da terzi o realizzati in economia mediante contratto di appalto.
Tuttavia, con la Legge di Bilancio 2020, questa agevolazione è stata abrogata, sostituita dal credito d’imposta al 6%. Fino al 31 dicembre 2020, ogni impresa, indipendentemente dal settore, poteva ottenere un credito d’imposta per l’installazione di pannelli fotovoltaici destinati all’attività lavorativa, con una spesa massima di 2 milioni di euro.
Successivamente, con la Legge di Bilancio 2021, il credito d’imposta è stato temporaneamente elevato al 10%, ma, con la Legge di Bilancio 2022, è stato riportato al 6%.
Nel 2024 l’incentivo è stato prorogato, ma nel 2025 il credito d’imposta tradizionale è stato sostituito (o affiancato) da misure più avanzate come il piano Transizione 5.0, che prevede aliquote potenziate per le imprese che investono in tecnologie green e digitali. Dal 2023 in poi si è aperto un ventaglio di nuove opportunità, culminato nel 2025 con misure strutturate per favorire l’adozione del fotovoltaico per aziende.
Comunità energetiche e fotovoltaico: un'opportunità anche nel 2025
Negli ultimi anni, tra gli incentivi più interessanti si sono affermate le misure dedicate alle comunità energetiche rinnovabili (CER), confermate anche nel 2025 con nuove prospettive di sviluppo. Le aziende italiane hanno ora la possibilità di unirsi a queste comunità basate sull'autoconsumo collettivo di energia rinnovabile, in cui i partecipanti producono, consumano e distribuiscono energia attraverso impianti rinnovabili, come ad esempio un impianto fotovoltaico, anche a favore di aziende che non ne dispongono.
Essere parte di una Comunità Energetica offre due vantaggi economici significativi:
- Un incentivo cumulabile con quelli dedicati al fotovoltaico, con una tariffa incentivante che negli anni passati ha raggiunto i 110 €/MWh.
- La restituzione di alcune voci in bolletta grazie alla non trasmissione dell'energia in rete, con un valori storicamente stimati tra 150-160 €/MWh.
Per aderire a una comunità energetica, un'azienda deve soddisfare alcuni requisiti tecnici, come:
- Appartenere alla stessa cabina primaria
- Gli impianti fotovoltaici della C.E.R. devono avere una potenza complessiva non superiore a 200 kW. Pertanto, è necessario verificare insieme agli altri membri che questa quota sia rispettata.
Quale aliquota si applica al piano di ammortamento dell’impianto fotovoltaico?
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito in due circolari ufficiali – la n. 36/E del 2013 e la n. 46/E del 2007 – le regole per il calcolo dell’ammortamento degli impianti fotovoltaici. In base a queste disposizioni, si distinguono due aliquote principali: 4% e 9%, a seconda che l’impianto sia classificato come bene immobile o mobile.
L'aliquota del 4% si applica agli impianti considerati beni immobili, ossia “fabbricati destinati all’industria”. Per gli impianti fotovoltaici classificati come beni mobili, si applica invece un'aliquota del 9%.
Per comprendere meglio la differenza tra l'aliquota per beni mobili e immobili a fini fiscali, la Circolare n. 36/E/2013 specifica che quando l’impianto fotovoltaico è considerato bene mobile, si applica un'aliquota del 9% (Circolare n. 46/E/2007). Nel caso in cui l’impianto sia qualificato come bene immobile, l’aliquota di ammortamento è del 4%, corrispondente a quella prevista per i “fabbricati destinati all’industria” nel gruppo XVII – Industrie dell’energia elettrica del gas e dell’acqua – Specie 1/b – Produzione e distribuzione di energia termoelettrica.
Tipologia impianto | Classificazione fiscale | Aliquota ammortamento | Normativa di riferimento |
Integrato all’edificio (es. su tetto industriale) | Bene immobile | 4% | Circolare AE 36/E/2013 |
Non integrato (su struttura indipendente o al suolo) | Bene mobile | 9% | Circolare AE 46/E/2007 |
Su struttura leggera, non catastalmente rilevante | Bene mobile | 9% | Circolare AE 46/E/2007 |
E senza l’ammortamento?
Anche senza usufruire degli attuali incentivi fiscali, come l’ammortamento o i crediti d’imposta, Ecotec resta il partner ideale per accompagnarti nella transizione energetica della tua azienda in Toscana.
Fino al 2019, era possibile accedere al cosiddetto super ammortamento al 130%, una misura ormai non più attiva, ma che ha dato impulso all’adozione del fotovoltaico in ambito aziendale. Oggi il quadro è cambiato, ma restano valide altre opportunità, come il piano Transizione 5.0 o i regimi ordinari di ammortamento (4% e 9%).
Se hai dubbi su quale agevolazione sia ancora applicabile o desideri valutare i vantaggi di un impianto anche senza incentivo fiscale, puoi contare su Ecotec.
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Ecotec ti accompagna in ogni fase del percorso verso la transizione sostenibile, aiutandoti a individuare l’impianto più adatto alle tue esigenze e la potenza più coerente con il fabbisogno energetico della tua attività.
Domande frequenti (FAQ)
Posso ancora accedere al super ammortamento fotovoltaico nel 2025?
No, il super ammortamento è terminato nel 2019. Tuttavia, sono disponibili altri strumenti come il credito d’imposta ordinario e il piano Transizione 5.0.
Quali aliquote si applicano oggi?
Nel 2025 valgono ancora le aliquote del 4% (beni immobili) e 9% (beni mobili), secondo le circolari dell’Agenzia delle Entrate.
Posso installare un impianto anche senza usufruire di incentivi?
Sì, grazie alla riduzione dei costi e all’autoproduzione energetica, l’impianto è spesso vantaggioso anche senza agevolazioni.
Come funziona il piano Transizione 5.0 per il fotovoltaico?
Prevede aliquote di credito d’imposta elevate per investimenti in tecnologie digitali e sostenibili, tra cui rientra anche il fotovoltaico.
Posso accedere a questi incentivi anche se opero in più sedi?
Sì, ma ogni sede deve rispettare i requisiti tecnici (potenza, cabina primaria, cumulabilità) previsti dalle normative.