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Sostituzione amianto con fotovoltaico 2024: vantaggi e procedure

Smaltimento amianto nel 2024: ecco tutto quello che c’è da sapere sulla rimozione dell’amianto tra valutazione del rischio, incentivi per le aziende e benefici per i privati.

La presenza di amianto all’interno degli edifici, spesso utilizzato come materiale da costruzione, costituisce un serio rischio per la salute. In Italia, l’uso di amianto è vietato da oltre trent’anni, con divieti anche di estrazione e commercializzazione. Ecco perché è diventato imperativo procedere con la bonifica dei siti ancora contaminati.

Il panorama degli incentivi e delle detrazioni per lo smaltimento dell’amianto nel 2024 offre una serie di opportunità per imprese e privati, sottolineando l’importanza di affidarsi a ditte specializzate e di attuare interventi conformi alle normative per garantire sicurezza e sostenibilità. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico nel 2024.

Smaltimento dell’amianto: come funziona

Intraprendere il processo di smaltimento dell’amianto richiede una serie di passaggi fondamentali, mirati a garantire la sicurezza e il rispetto delle normative vigenti. Il percorso inizia con un sopralluogo e un preventivo forniti da una ditta specializzata, seguiti dalla valutazione del livello di degradazione dell’amianto e dell’annessa minaccia.

L’iter normativo che ha portato al divieto dell’amianto è complesso e ha avuto inizio nel 1986 con un’ordinanza ministeriale. La Legge 257 del 1992 è stata cruciale e, oltre a imporre il divieto di utilizzo dell’amianto, ha stabilito misure di sostegno per lavoratori e aziende coinvolte nella sua produzione e ha reso obbligatoria la bonifica dei siti pericolosi. Successivamente, il Decreto Ministeriale del 1994 ha delineato metodi di rimozione, incapsulamento e confinamento dell’amianto. 

Prima di avviare la bonifica, è essenziale redigere una perizia accurata per valutare le modalità di intervento e garantire la sicurezza del sito. La perizia per la bonifica dell’amianto si concentra sulla valutazione del deterioramento del manufatto, determinando il numero di tecnici necessari, il tipo di intervento richiesto, le dimensioni dei materiali da rimuovere e le misure di sicurezza dell’edificio. Va sottolineato che l’amianto non è l’unica sostanza nociva, e la perizia può coinvolgere altri materiali pericolosi come il piombo nelle vernici, i PAK, gli IPA e i PCB. 

La valutazione della bonifica dipende dalle condizioni del manufatto, che possono essere classificate in tre categorie

  • materiali integri non suscettibili al danneggiamento
  • materiali integri suscettibili al danneggiamento
  • materiali danneggiati con segni di deterioramento

 

Successivamente, viene presentato il Piano di Lavoro all’Agenzia di Tutela della Salute competente, seguito dall’elaborazione del Piano Operativo di Sicurezzae di Coordinamento.

Per mettere in sicurezza il cantiere, vengono adottate misure quali l’installazione di parapetti, ponteggi, reti anti-caduta, e altro ancora. L’amianto viene quindi trasportato immediatamente in una discarica autorizzata, seguito dal rilascio della documentazione ufficiale che attesta l’avvenuto smaltimento. Una rassegna periodica dello stato della copertura è programmata per garantire la manutenzione ordinaria.

Agevolazioni fiscali nel 2024 per lo smaltimento dell’amianto

Le agevolazioni fiscali per lo smaltimento dell’amianto nel 2024 sono diverse e variano a seconda delle categorie coinvolte. Per le imprese, è previsto un contributo del 65% attraverso il Bando INAIL e incentivi FER 1 FOTOVOLTAICO. Anche il 65% di detrazione è garantito grazie all’Ecobonus, mentre i privati possono godere di un contributo del 50% per la ristrutturazione edilizia e lo smaltimento di eternit e amianto.

Incentivi e detrazioni per privati

Per i privati cittadini proprietari di edifici contenenti amianto, l’opportunità di beneficiare di un contributo del 50% rappresenta uno sgravio significativo. Questo sussidio copre la metà delle spese sostenute per i lavori di recupero dell’edificio, includendo coperture in cemento-amianto, pavimenti in vinil-amianto e manufatti friabili.

Incentivi e detrazioni per aziende

Le aziende, invece, possono accedere al contributo del 65%, rappresentando un finanziamento cruciale per lo smaltimento amianto su scala industriale. Questo incentivo a fondo perduto copre il 65% del costo dell’intervento fino a un massimo di 130.000 euro per le spese di progetto e 10.000 euro per i costi di tecnici qualificati.

Credito di imposta 2024 per la rimozione dell’amianto

Il credito d’imposta per la rimozione e dismissione amianto è esteso a diverse iniziative, tra cui la bonifica ambientale, la rimozione dell’amianto dagli edifici e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Questo credito può essere richiesto da persone fisiche, enti pubblici e privati, nonché da soggetti titolari di reddito d’impresa, coprendo il 65% delle erogazioni effettuate.

Decreto FER 1 e smaltimento dell’amianto

Il Decreto FER 1 (Fonti Energetiche Rinnovabili) è centrale nel promuovere l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità delle Fonti Energetiche Rinnovabili. Questo decreto offre incentivi per impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e alimentati a gas di depurazione. La priorità viene data agli impianti realizzati su discariche chiuse, siti di interesse nazionale, scuole, ospedali e coperture di edifici con rimozione di eternit o amianto.

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