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Come funziona il collaudo di un impianto fotovoltaico?

L’implementazione di impianti fotovoltaici riveste un ruolo cruciale nella transizione verso fonti energetiche sostenibili, ma garantirne l’efficacia richiede una fase di collaudo dettagliata. Ecco cosa sapere:

Il collaudo periodico dell’impianto fotovoltaico si rivela cruciale, soprattutto quando si procede alla sostituzione di componenti chiave come moduli fotovoltaici, inverter, e cablaggi. L’effettuazione del collaudo si avvale di strumentazione altamente professionale e segue le direttive stabilite dalla Guida CEI 82-25. Questo processo di verifica, svolto con precisione e competenza, è essenziale per assicurare il corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico e massimizzare la sua efficienza energetica, contribuendo così al successo della transizione verso fonti energetiche più sostenibili.

Collaudo impianto fotovoltaico: cos’è e come funziona

Il collaudo di un impianto fotovoltaico rappresenta una tappa fondamentale nell’intero processo di realizzazione, un atto tecnico-amministrativo cruciale che avviene al termine dell’installazione o in fase di sostituzione di alcuni componenti. Questa fase non solo consente un’ispezione approfondita del lavoro svolto, ma si pone come uno degli strumenti principali per garantire la sicurezza, l’affidabilità e l’efficienza dell’impianto stesso.

Le finalità del collaudo sono molteplici e rivestono un ruolo strategico per il committente. In particolare, il collaudo consente di:

  • Effettuare un’accurata ispezione del lavoro svolto durante l’installazione dell’impianto fotovoltaico
  • Rilevare eventuali difetti o anomalie che potrebbero compromettere il corretto funzionamento dell’impianto
  • Condurre verifiche tecniche funzionali al termine dei lavori di installazione, assicurandosi che ogni componente operi in modo corretto e sicuro

La mancata produzione di energia a causa di guasti o difetti potrebbe infatti tradursi in una minor resa economica. Il certificato di collaudo dell’impianto fotovoltaico rappresenta quindi una dichiarazione ufficiale attestante l’esito positivo delle verifiche effettuate e costituisce un documento obbligatorio per accedere allo scambio sul posto, una modalità che offre la possibilità di bilanciare l’energia elettrica generata e immessa nella rete in un determinato momento con quella prelevata e utilizzata in un momento successivo, distinto da quello della produzione.

Il collaudo non si limita solamente a una verifica generale, ma coinvolge una valutazione dettagliata della corretta installazione e funzionalità degli elementi che compongono l’impianto. I diversi aspetti sottoposti a verifica durante il collaudo impianti includono: 

  • il funzionamento dei singoli componenti
  • l’efficienza energetica dei pannelli
  • la sicurezza elettrica
  • la qualità dell’aria o dell’acqua
  • l’analisi fumi sugli impianti di riscaldamento
  • l’analisi dei materiali utilizzati e la corrispondenza con quanto dichiarato nel progetto iniziale
  • il corretto funzionamento di tutti i dispositivi di protezione (dispersioni, sovratensioni, fulmini, dispositivi di sezionamento, contatti diretti e indiretti)
  • corretta installazione dei pannelli

Una volta completato il collaudo, l’impianto è pronto per la messa in esercizio e l’utilizzo da parte degli utenti finali, garantendo un’esperienza sicura e efficiente nel lungo termine. 

In cosa consistono le operazioni di collaudo?

Per gli impianti fotovoltaici, spesso posizionati in zone elevate o su coperture, è cruciale sottolineare che le verifiche devono essere condotte esclusivamente da personale altamente qualificato e autorizzato. Questi professionisti devono essere formati per eseguire lavori in quota, possedere certificazioni valide per il lavoro in altezze e l’uso di Dispositivi di Protezione Individuale di III categoria, oltre ad essere abilitati per il collaudo e per l’utilizzo delle attrezzature necessarie.

Entriamo nel dettaglio delle singole operazioni di collaudo. La valutazione tecnico-funzionale di un impianto fotovoltaico consiste in una scrupolosa verifica dei seguenti aspetti:

  • l’efficacia della messa a terra di masse e scaricatori

  • la continuità elettrica fra i moduli fotovoltaici

  • il corretto funzionamento dell’impianto nelle diverse modalità condizioni di potenza generata, inclusi gli scenari di accensione, spegnimento e mancanza di rete

  • l’efficacia dell’isolamento dei circuiti elettrici dalle masse

  • lo stato dei conduttori e dei cavi, il cui dimensionamento deve essere fatto sulla base delle portate segnalate nelle tabelle CEI-UNEL. Devono inoltre essere adatti al tipo di posa e provvisti di un contrassegno di identificazione.

  • un accurato esame visivo che accerti:

    • che l’impianto sia stato realizzato secondo quanto previsto dalle norme di riferimento e che sia conforme al progetto
    • che il materiale elettrico selezionato e installato sia conforme alle rispettive norme
    • che siano presenti adeguati dispositivi di interruzione e sezionamento
    • che sia possibile identificare i conduttori di protezione e di neutro, delle protezioni e dei comandi, dei conduttori e dei collegamenti.
    • che siano state rispettate la distanza delle barriere e delle altre misure di protezione
    • che sia stata correttamente e saldamente ancorata la carpenteria
    • che siano state prese tutte le necessarie precauzioni per scongiurare infiltrazioni d’acqua
    • che i moduli siano stati posati nel modo corretto

Verifiche da effettuare prima del collaudo

Prima di procedere con le verifiche tecnico-funzionali necessarie al collaudo, è essenziale assicurarsi che:

  • Le condizioni di irraggiamento siano stabili, garantendo così la stabilità delle misurazioni effettuate

  • La radiazione solare raggiunga almeno i 600 W/m2, allineando accuratamente il sensore di radiazione al piano dei moduli

  • I moduli fotovoltaici siano privi di impurità e perfettamente puliti

  • È altresì fondamentale evitare di effettuare le verifiche nelle ore più calde e nelle giornate molto afose, poiché la presenza di umidità nell’aria può provocare un aumento della componente diffusa, generando un rendimento inferiore del campo fotovoltaico.

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