Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale fondamentale per chi vuole mettere in sicurezza i propri edifici, in particolare nelle aree ad alto rischio sismico. Questa misura si rivolge non solo alle abitazioni residenziali, ma anche agli edifici industriali, dove garantire la sicurezza sismica significa proteggere l’attività produttiva e il personale. In questo articolo vedremo le novità previste a partire dal 2025, grazie alla proroga della misura fino al 2027, con nuove aliquote e requisiti per accedere alle detrazioni fiscali.
Cos’è il Sismabonus e come funziona per gli edifici industriali
Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale che il governo italiano ha introdotto per incentivare interventi di messa in sicurezza degli edifici nelle zone sismiche. Il Decreto Legge n. 63/2013 ha inizialmente stabilito le linee guida del Sismabonus, successivamente integrate e prorogate con vari decreti fino ad oggi. L’incentivo, oggi prorogato fino al 2027, è destinato anche agli edifici produttivi, inclusi i capannoni industriali, per i quali l’adeguamento sismico è essenziale per garantire la continuità delle attività e la sicurezza delle persone.
Per gli edifici industriali, il Sismabonus offre detrazioni su opere che riducono la vulnerabilità sismica della struttura, come il rinforzo dei pilastri, il miglioramento delle connessioni strutturali e l’installazione di sistemi di dissipazione sismica. La misura consente di ottenere un risparmio considerevole sui costi di adeguamento, promuovendo interventi che rendono gli edifici più sicuri e sostenibili nel lungo periodo.
Sismabonus fino al 2024: aliquote e detrazioni in vigore
Fino alla fine del 2024, il Sismabonus prevede aliquote di detrazione variabili in base alla tipologia di intervento e al miglioramento ottenuto nella classificazione sismica. Attualmente, le agevolazioni fiscali per i capannoni e gli edifici industriali sono disciplinate principalmente dal Decreto Rilancio (Decreto Legge n. 34/2020), che ha esteso il Sismabonus con il Superbonus per determinati interventi. Le detrazioni attuali sono le seguenti:
- Detrazione del 70% per interventi che riducono la classe di rischio sismico di una classe.
- Detrazione dell’80% per interventi che riducono di due classi il rischio sismico.
Questi interventi devono essere certificati da un tecnico abilitato che attesti il passaggio di classe sismica dell’edificio. Le imprese possono così avvalersi di un supporto economico rilevante per interventi di adeguamento sismico, che favoriscono la sicurezza e la sostenibilità della struttura.
Novità per il Sismabonus 2025: nuove aliquote e requisiti
A partire dal 2025, il Sismabonus è soggetto a importanti novità, secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio. Il governo ha mantenuto attivo l’incentivo, ma con aliquote ridotte, al fine di ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche. Le nuove aliquote entrate in vigore dal 2025 prevedono:
- Aliquote per il 2025:
- 50% per le spese sostenute relative alle abitazioni principali
- 36% per interventi su altre tipologie di immobili, inclusi quelli industriali
- Aliquote per il 2026 e 2027:
- 36% per abitazioni principali
- 30% per altri immobili
Queste nuove aliquote si applicano agli interventi certificati da professionisti qualificati e saranno accessibili agli edifici produttivi situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Il governo punta a stimolare l’adeguamento sismico attraverso detrazioni mirate, incoraggiando un approccio responsabile alla sicurezza strutturale, ma senza gli incentivi straordinari previsti negli anni precedenti.
Le principali differenze fra il 2024 e il 2025
Nel 2024, il Sismabonus offriva detrazioni molto più elevate, arrivando fino all’85% per interventi su edifici residenziali e industriali. Questo rendeva particolarmente conveniente effettuare lavori di messa in sicurezza. Dal 2025, invece, le aliquote sono state ridotte.
Intervento | Limite di spesa | Aliquota 2024 | Aliquota 2025 |
---|---|---|---|
Misure per ridurre il rischio sismico | 96.000 euro | 50% | 50% / 36% |
Riduzione di una classe di rischio sismico | 96.000 euro | 70% | 50% / 36% |
Riduzione di due classi di rischio sismico | 96.000 euro | 80% | 50% / 36% |
Interventi su condomini (una classe di rischio in meno) | 96.000 euro | 75% | 50% / 36% |
Interventi su condomini (due classi di rischio in meno) | 96.000 euro | 85% | 50% / 36% |
Demolizione e ricostruzione (una classe in meno) | 96.000 euro | 75% | 50% / 36% |
Demolizione e ricostruzione (due classi in meno) | 96.000 euro | 85% | 50% / 36% |
Interventi combinati antisismici ed energetici su condomini | 136.000 euro | 80%-85% | 50% / 36% |
Quali sono i requisiti per ottenere il Sismabonus 2025?
Dal 2025 al 2027 non sarà più prevista una differenza di aliquota tra gli interventi che comportano una riduzione del rischio sismico di una o due classi. Anche interventi che apportano solo un miglioramento minimo del rischio sismico, senza determinare una riduzione di classe, potranno comunque beneficiare delle aliquote del 30%, 36% o 50%.
Rientrano nelle agevolazioni previste dal Sismabonus 2025:
- interventi finalizzati al miglioramento sismico;
- lavori di adeguamento sismico delle strutture;
- interventi sulle coperture (orizzontali) o su loro parti, volti a incrementare la capacità portante, ridurre i carichi, eliminare le spinte esercitate sulle strutture verticali, migliorare la stabilità delle murature, oppure riparare, integrare o sostituire elementi della copertura;
- opere di riparazione o ripristinodella capacità strutturale originaria di elementi in muratura, calcestruzzo armato o acciaio danneggiati a causa di esposizione a fattori esterni, umidità, degrado o invecchiamento dei materiali;
- interventi per prevenire l’attivazione di meccanismi locali, come:
- inserimento di catene e tiranti per evitare il ribaltamento delle pareti in edifici in muratura;
- rafforzamento dei nodi trave-colonna in edifici in cemento armato per prevenire rotture premature e favorire il comportamento duttile delle travi;
- cerchiatura di travi e colonne, con tecniche varie, per migliorare la duttilità strutturale;
- collegamento degli elementi di tamponatura alla struttura principale per impedire il ribaltamento;
- rinforzo di elementi non strutturali pesanti, come camini, parapetti, controsoffitti, e miglioramento dei loro ancoraggi alla struttura.
Tra le spese ammesse alla detrazione fiscale sono incluse anche quelle per le attività di classificazione e verifica sismica degli edifici.
Capannoni industriali: quali documenti sono necessari?
Per ottenere le agevolazioni fiscali relative agli interventi antisismici su capannoni industriali o strutture produttive, è necessario fornire la seguente documentazione:
- Comunicazione preventiva all’ASL, ove richiesta, che riporti la data di inizio dei lavori, in conformità alle disposizioni sulla sicurezza nei cantieri.
- Abilitazioni amministrative, che specifichino la tipologia di intervento e la data di avvio; in assenza di tali abilitazioni, è possibile presentare un’autocertificazione che attesti la data di inizio lavori e la detraibilità delle spese.
- Bonifico bancario o postale, da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale del destinatario del pagamento.
- Fatture o ricevute fiscali, che dimostrino le spese sostenute per gli interventi.
- Documentazione di spese escluse dal bonifico obbligatorio, come quelle per oneri di urbanizzazione, ritenute d’acconto, imposta di bollo e diritti per concessioni e autorizzazioni.
- Copia dell’asseverazione della classe di rischio dell’edificio prima e dopo gli interventi, redatta da un tecnico abilitato.
- Certificazione di conformità degli interventi al progetto approvato, firmata dal progettista.
Progetto Portale Nazionale delle Classificazioni Sismiche (PNCS):
È in fase di sviluppo il PNCS, un sistema digitale che raccoglierà i dati relativi alle pratiche edilizie per il Sismabonus. Questo strumento permetterà di monitorare l’uso delle agevolazioni fiscali, la georeferenziazione degli interventi, e l’individuazione delle classi di rischio degli edifici produttivi sottoposti a miglioramenti sismici.
Il Sismabonus è cumulabile con i contributi post-sisma per edifici industriali?
Sì, il Sismabonus può essere applicato anche per interventi su edifici industriali che in passato hanno beneficiato di contributi pubblici per la ricostruzione dopo eventi sismici.
Le agevolazioni fiscali del Sismabonus si applicano nei seguenti casi:
- Stesso intervento: per le spese ammissibili che superano l’importo coperto dal contributo pubblico ricevuto.
- Ulteriori interventi: per spese relative a opere di consolidamento aggiuntivo su edifici industriali già riparati o ricostruiti con fondi pubblici, anche in caso di demolizione e ricostruzione, purché rientranti nella categoria degli interventi di "ristrutturazione edilizia" previsti dall’art. 3, comma 1, lettera d), del TUE.
- Opere di completamento: per interventi accessori necessari al completamento delle opere principali, che senza il collegamento al progetto principale non sarebbero agevolabili (ad esempio, interventi di finitura come tinteggiatura).
Le agevolazioni fiscali si applicano solo alle spese rimaste effettivamente a carico del contribuente e non coperte dai contributi pubblici. La Risoluzione 28/2021 ha chiarito che il limite di spesa detraibile deve essere calcolato considerando esclusivamente i costi non coperti dal contributo.
Ad esempio, se un edificio industriale ha ricevuto contributi per il consolidamento statico, ma il completamento delle opere (come interventi sulle finiture o tinteggiature) è a carico del contribuente, queste spese possono beneficiare del Sismabonus, anche se normalmente non sarebbero detraibili senza la correlazione con l’intervento principale.
Per garantire la corretta fruizione delle agevolazioni fiscali, il contribuente deve disporre di tutta la documentazione che attesti:
- La tipologia di intervento effettuato.
- La connessione tra le spese sostenute e il progetto principale ammesso all’agevolazione fiscale.
Questa documentazione sarà fondamentale per eventuali verifiche e controlli futuri da parte dell’autorità competente.
Sismabonus e asseverazione
Per accedere al Sismabonus, anche per interventi su edifici industriali, è obbligatoria l’asseverazione della classe di rischio sismico dell’immobile prima e dopo i lavori, redatta da un professionista abilitato. Tale documento deve essere presentato insieme alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) o alla richiesta di permesso di costruire, rispettando i tempi previsti: contestualmente alla presentazione del titolo abilitativo urbanistico e comunque prima dell’inizio dei lavori.
In casi di ritardo nella presentazione dell’asseverazione, l’accesso al Sismabonus può essere a rischio, ma alcune sentenze e norme offrono soluzioni per sanare eventuali irregolarità. La Corte di Giustizia Tributaria di Forlì, ad esempio, con la sentenza n. 114/1/2024, ha chiarito che il deposito dell’allegato B è valido se effettuato prima dell’avvio dei lavori, anche se non contestuale alla SCIA. Questo approccio tiene conto della complessità delle procedure burocratiche, specie per edifici produttivi che richiedono autorizzazioni multiple da diversi enti.
Un’ulteriore possibilità di regolarizzazione è offerta dall’istituto della remissione in bonis, come specificato dall’Agenzia delle Entrate nella risposta n. 189/2024. Questo strumento consente di recuperare il beneficio fiscale sanando la posizione entro i termini per la dichiarazione dei redditi in cui si esercita il diritto alla detrazione, o prima di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. È fondamentale, tuttavia, che la regolarizzazione avvenga prima di eventuali ispezioni o verifiche amministrative e che non siano state rilevate violazioni formali.
Infine, è essenziale conservare tutta la documentazione tecnica, inclusi i modelli B1 e B2, per garantire la conformità fiscale e amministrativa. Questi documenti, sebbene non soggetti a termini perentori, devono essere disponibili al momento dell’esercizio del diritto alla detrazione.
Grazie a queste soluzioni, le imprese che eseguono interventi su edifici industriali possono accedere al Sismabonus, rispettando le normative e sanando eventuali irregolarità con strumenti specifici previsti dalla legge.
Come Ecotec può supportare le imprese nell'adeguamento sismico
L’adeguamento sismico di un capannone industriale richiede competenze tecniche avanzate e una conoscenza approfondita delle normative vigenti. Ecotec si occupa di interventi di miglioramento sismico per edifici industriali, garantendo supporto in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione delle opere. Grazie a una gestione esperta delle pratiche burocratiche, Ecotec permette alle imprese di accedere con facilità alle agevolazioni fiscali del Sismabonus, rispettando i requisiti e le scadenze stabilite.